Roberto Taddei (San Juan Nonual - El Salvador, 1985). All'età di tre e anni mezzo viene adottato e si trasferisce in Italia. Talento precoce, nell'esercizio continuo e nell'apprendimento delle tecniche fondamentali della pittura si avvicina alla penna bic quale suo unico strumento espressivo e originale: la penna lo porta alla ricerca della plausibilità emotiva del soggetto distante però dallo sterile iperrealismo.
La Laurea in Scienze dell'Architettura presso l'Università di Firenze lo arricchisce di nozioni architettoniche salde e rigorose che evidenzia in opere dalla visione costruttiva del tutto nuova.
La riconosciuta qualità fotografica a cui allude il tratto dell’artista rende illusoria la percezione dello spettatore sulla natura stessa dell'opera.
Una costante e ossessiva attenzione al dettaglio fa dell'accettazione dello sbaglio il proprio, continuo miglioramento.
I confini di Roberto Taddei sono tra il vero e il verosimile, tra l’immagine e la sua interpretazione precisa, in punta di penna. I confini sono tra realtà e illusione, tra quello che crediamo essere una fotografia, mentre è un disegno creato con una perizia impeccabile, ma ugualmente carico di tensione interiore. È questa che segna un altro confine, quello tra l’iperrealismo, il virtuosismo grafico fine a se stesso e la minuziosa attenzione al mondo, specialmente alle persone, di cui Taddei costruisce linea dopo linea, ombra dopo ombra, la forma e la sua intima essenza, il calore vitale che le pervade. Disegnando si va scoprendo la verità dell’universo, dicevano gli antichi e insegnava Leonardo. Allora quei segni a penna, quei confini di ombra e di luce tracciati scrupolosamente, sono superati dall’arte più autentica che ne trae la vibrazione dell’anima, restituendocela.