Sigfrido_Vecchi
Approccio, 1983 - olio su tela - cm 120x130

Sigfrido_Vecchi
Deserto arido, 2020 - olio su tela - cm. 100x120

Sigfrido_Vecchi
The day after, 2013 - olio su tela - cm 70x100

  Valore3

 

SIGFRIDO VECCHI

““Ché tutta la vita è sogno, e i sogni, sogni sono.”
(Calderon de la Barca)


Il mondo è una tela d’infinite trame, tessiture finissime di colore che sembrano ondeggiare, mutare, con squarci che s’aprono e chiudono. La nebbia di Vecchi è un velo, la quinta d’un immaginifico sogno oltre il quale si naviga senza fine, tra terre mosse, orizzonti metafisici, sempre in trasformazione. La sua opera è visionaria, inafferrabile come i paesaggi interiori di Tullio Pericoli. Pur così concreta nei suoi filamenti di materia pittorica, negli spessori d’ocra, di bianchi intrecciati in punta di pennello, tuttavia appare sospesa nella luce, piena d’aria e di silenzio. Oltre la nebbia è la nebbia, oltre il mistero è il mistero e la vita è sogno, bellissima illusione, continuo mutare.

   Manuela Bartolotti

 

         

Sigfrido Vecchi è nato a Colorno (Parma), dove tuttora vive e lavora. Nipote del poeta Primo Vecchi (1894-1953), ha iniziato a dipingere giovanissimo ed ha sempre perseguito una personale tecnica espressiva, realizzando col solo colore ad olio paesaggi e vedute in trame finissime che sembrano tessuti. Ha preso parte a numerosi concorsi in Italia e all’estero ottenendo sempre ottimi consensi. Recentemente ha esposto alla Mostra collaterale alla Biennale di Venezia, ad Arte in Vetrina a Piadena (CR) nel 2015, al Palazzo Ducale di Guastalla (Re) nel 2016 e sempre nello stesso anno a Villa Soragna al Parco Nevicati di Collecchio (Pr), al Castello di Roccabianca (PR) e a Torino ad Arte sotto la Mole.
Sito web: www.sigfridovecchi.com