PARMA CULTURA AMICA

Project Description

Carlo GIANINI

Il “pantheon” dell’anima di Carlo Gianini è preludio perfetto all’anno di Parma “capitale della cultura”. E’ un omaggio personalissimo e sentito ai grandi protagonisti della città dal Dopoguerra ai giorni nostri. Il filo rosso che li unisce è da una parte la cultura di cui sono stati egregi rappresentanti e dall’altra l’amicizia con l’artista. Da ciò ne deriva il titolo “Parma cultura amica”. Con questa mostra di ritratti “parmigiani”, il curatore Marzio Dall’Acqua e il pittore Gianini fanno un’operazione di sostanza per rievocare il passato come essenziale veicolo di valori quali il sodalizio intellettuale, il vitalismo creativo, il dibattito e il confronto sapiente, vissuti dall’autore in prima persona, come ci racconta nella sua breve autobiografia.
Così, se Parma sarà incoronata capitale della cultura nel 2020, deve tale riconoscimento anche ad alcuni personaggi che qui appaiono immortalati. Sono tutti quelli che Gianini ha incontrato, ha apprezzato, condividendone un pezzo di strada oppure solo sogni, ideali, suggestioni artistiche e sperimentazioni. La storia passa sui volti e nei volti è impresso il racconto umano. Se è vero che le opere contano più dell’aspetto di chi le ha realizzate, tuttavia il rintocco dello spirito trascorre in questi ritratti e il pennello coglie dell’uno la fierezza, dell’altro il carattere schivo, oppure l’ironia, la modestia, l’impeto, la passione, la concentrazione. Di ognuno di essi, rigorosamente ordinati nel catalogo in ordine alfabetico, quindi dalla Lydia Alfonsi a Bruno Zoni, passando per Barilla, i Barilli, i Bertolucci, i Ferrari, Mattioli, Mossini, Ricci, Scrollavezza, Torelli, Toscanini e tanti altri, Gianini ha colto la caratteristica più spiccata, il tratto che li ha distinti, ha interpretato il codice della loro anima in uno sguardo, in una piega del viso.
L’esposizione è un omaggio al cuore di Parma, l’album dei ricordi di questa piccola capitale.
Per andare avanti bisogna sapere chi siamo. Per sapere chi siamo bisogna ricordare chi siamo stati. La cultura che ci fa crescere e ci fa respirare fortunatamente ancora oltre la coltre soffocante dell’indifferenza e della superficialità, è fatta da uomini, è fatta di uomini, di storie, di vite. E di volti. Tutti quelli della cultura amica di Gianini certo. Ora anche un po’ amica nostra.

 Manuela Bartolotti

 
Carlo Gianini è nato a Parma il 9 giugno 1943. Ha frequentato l’Istituto d’Arte Paolo Toschi, dove è stato allievo di Latino Barilli. Ha scoperto giovanissimo la sua vocazione artistica, disegnando già a 4 anni sui marciapiedi con il carbone della stufa a legna. Terminate le scuole dell’obbligo, l’esperienza del Toschi ed un corso serale di disegno sotto la guida del maestro prof. Luigi Casalini, cominciò a dedicare il suo tempo libero esclusivamente alla pittura, studiando l’arte del verismo attraverso i libri e le riproduzioni fotografiche e guardando i grandi maestri del passato. Conobbe il pittore Alberto Valeo col quale nacque un’amicizia importante e un sodalizio artistico. Nel suo studio ebbe modo d’incontrare uomini di grande cultura come Bruno Zoni, Claudio Spattini, Silvano De Pietri, Tiziano Marcheselli, Arnaldo Spagnoli. E qui trovò anche il pittore Federico Belicchi, col quale condivise viaggi in Italia e all’estero a visitare musei e gallerie d’arte, oltre l’identica passione per il verismo, la figura e il ritratto. Nell’ottobre del 1981 nelle “Stanze di San Paolo”, organizzata dall’assessorato alle attività culturali del Comune di Parma e con presentazione in catalogo proprio di Belicchi, realizzò la prima mostra personale esponendo una trentina di opere a olio: ritratti, paesaggi e nature morte. Seguirono altre personali, nella Rocca di San Secondo, allestita dal Comune, nella Sala di Arte e Cultura di Neviano degli Arduini. Ha partecipato a diverse collettive a Salsomaggiore, Coenzo e Modena. Successivamente, nel 1995, ha trasferito lo studio in piazzale Bertozzi.
Dopo una lunga assenza dalla gallerie d’arte, nel novembre del 2014, alla Galleria Sant’Andrea di Parma, a cura di Marzio Dall’Acqua, in una personale, ha presentato una quarantina di opere a olio raffiguranti alcuni paesaggi cittadini e ritratti di personaggi più o meno noti.
Nel maggio 2015, promossa dall’amica burattinaia Daniela Ferrari e sempre a cura di Marzio Dall’Acqua, nel Castello dei Burattini, nella mostra “Il cerchio magico dei Ferrari Burattinai”, in concomitanza con la quarta edizione di “Maschere a Parma” e in omaggio alla dinastia dei Ferrari, ha presentato cinque tavole dipinte ad olio con i ritratti di Italo, Giordano, Luciano e Gimmi.
Contemporaneamente al Palazzo Ducale di Colorno, sempre in parallelo a quella manifestazione nazionale, nella mostra “Maschera: formazione della coscienza di sé”, ha preso parte a una collettiva in onore delle Maschere Italiana insieme ad alcuni dei maggiori artisti attivi a Parma.