Giovedì, 04 Aprile 2024 13:38

Crucis - Lucis

CRUCIS - LUCIS
di Paolo Canali

La mano leggera fa danzare una penna a sfera sul foglio quadrettato. Con pochi e sintetici tratti le linee corpose creano una cornice, poi una collina e tre croci sulla sommità.
La struttura è fatta, ma non basta: le righe si moltiplicano, si diradano, si intersecano creando fitte trame ortogonali o si astengono lasciando vuoto il frammento di pagina.
Così Paolo Canali progetta le sue opere, la Via Crucis in particolare: geometrie, razionalità e...luce.
Ora però si passa alla tela: entra in gioco il protagonista indiscusso, il colore, che tutto fonda e soprattutto trasla dall'estremo rigore del progetto alle sensazioni ed emozioni che proprio il pigmento ci trasmette nel quadro.
L'acrilico viene steso con costanza, con pazienza: le scale di colore creano ampie campiture che si contrastano e giustapposizioni tonali che ci trasportano proprio lì, in quel luogo, come se fossimo parte attiva di ognuna delle stazioni della sofferenza di Cristo.
Cosa stiamo osservando? Un reticolo di linee e colori. Eppure ci sentiamo vicini al dolore, percepiamo la profondità dello spazio, ascoltiamo i rumori e i silenzi, ci sembra quasi di poter consolare chi piange...pur non vedendone nemmeno i lineamenti.
E' notevole lo studio dei moti umani, l'espressività dei volti dapprima rappresentati realisticamente nelle bozze e poi così stilizzati, condensati su tela: per mano dell'artista la sola linea di contorno dei visi, così scura, così costruttiva, ci restituisce l'essenza stessa dell'emozione di quelle persone. Non ne vediamo gli occhi, ma non ci serve: siamo perfettamente concordi col loro sentire.
Siamo nell'ombra degli accadimenti, fatichiamo seguendo la Croce, cadiamo tre volte assieme a Cristo nella gamma di marroni e blu ma uno squarcio emerge sovente: è il giallo arancio. Il colore divino dona equilibrio, movimento, spazialità alle tele: compone una melodia di assonanze e dissonanze fondata, ancora una volta, sulla luce. In tempi moderni la religione cattolica si è arricchita di un'altra via, oltre la Crucis: la Via Lucis. «Per crucem ad lucem», è quel cammino che comincia proprio con la Resurrezione e dalla constatazione della realtà del dolore arriva al raggiungimento della vera meta finale: non la morte, ma l'approdo al Cielo come liberazione, gioia e pace.
Canali riesce così, con quei lampi di luce e scegliendo una sola serie compositiva, a sintetizzarli entrambi: qui si fondono i cammini di Cristo (e dell'uomo), ambedue i destini.
Difatti, il momento di cesura (Ultima Cena) con un tripudio di movimentate tensioni umane e quello di massima, lucente, paradisiaca pace (Resurrezione) accolgono il visitatore come incipit a questo percorso di profonda immedesimazione.

  Giulia Muratori  




 

 

 

 

Published in Mostre 2023
Giovedì, 04 Aprile 2024 13:26

Crucis - Lucis

INVITO MOSTRA Canali

 

Crucis – Lucis----- 


6 - 17 APRILE  2024
Chaos Art Gallery
Vicolo Al Leon d’oro 8. Parma

 

Inaugurazione
Sabato 6 aprile, ore 17,30

Presentazione a cura di Giulia Muratori

 

INVITO MOSTRA CANALI2

 
Orari: da martedì a sabato 10:00-12:30 / 16:00-19:00, domenica 16:00-19:00.

 

 Per info e appuntamenti: 0521.1473924
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.chaosartgallery.it
o visitare le nostre pagine FACEBOOK e INSTAGRAM

 

 

FONDAZIONE UCCIA FIENI ONLUS
Sede Legale presso Casa Cura Città di Parma

Piazzale Athos Maestri 5 - 43123 Parma
tel. +39 366 300 1181

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5xmille C.F. 92179610347
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Domenica, 25 Febbraio 2024 20:49

Pulsione di vita

PULSIONE DI VITA
di Enrico Benassi

Attraversare la porta della Chaos Art Gallery in occasione dell'esposizione su Enrico Benassi significa essere invasi da un mondo visivo e immaginifico d'immediata palpitazione, in un vibrante vortice di puntini, colori, contrasti e belve.
Un turbinio che viene classificato come naïf ma che esula da qualsiasi riferimento o confine, geografico come mentale.

Nato a Mezzani, in quella terra di nebbia e genio dove forse il lineare orizzonte padano fa da culla alle più estrose fughe creative, Benassi  da autodidatta inizia a dipingere con l'amata tempera vere poesie fiabesche. Sin dal principio i luoghi conosciuti, gli edifici riconoscibili della città, il fiume, i volti familiari si trasformano e dialogano con forme dal sapore egizio, orientale, preistorico dando luce ad uno stile originalissimo ed onnivoro, che ingloba al suo interno culture locali come lontane. L'artista si ispira a modelli iconografici alti come la Camera di San Paolo, ma anche alle pitture rupestri o alle immagini di giornali sportivi: ogni riferimento figurativo è parimenti valido, tutto concorre a comporre quell'universo di visioni che ora ammiriamo; sono ideali arazzi tanto caotici ed incantati quanto ordinati, orditi su una fine trama di geometrie ed equilibrio. Non c'è prospettiva, non c'è chiaroscuro, non c'è vuoto o attesa: lo spazio del supporto è totalmente riempito da colori mai stesi e linee di contorno spesse, le stesse che saranno teatro di quei puntini decorativi vera e propria cifra stilistica di riconoscibilità. Questi piccoli tocchi di bianco muovono ancora più l'immagine e invadono la nuova produzione come i pannelli precedentemente conclusi, in un tempo creativo continuo che non ammette linea cronologica. Ciò che risulta è ritmo, vibrante e caloroso, sensoriale ed emotivo; una musica quasi tribale che ci riporta incredibilmente alla nostra dimensione più primordiale, irta di fantasia, legami sanguigni e paure universali.

Proprio questo carattere internazionale ha preciso riscontro nelle rassegne e mostre che hanno visto presenti le sue opere: dalla prima personale del 1970 al Caffè Zavattini si susseguono numerosissime, sempre più all'estero che in Italia. Critici, galleristi, collezionisti dalla Svizzera alla Croazia, dalla Germania ai paesi nordici ammirano questa pulsione vitale che di certo meriterebbe un luogo permanente d'esposizione.

  Giulia Muratori  




 

 

 

 

Published in Mostre 2023
Sabato, 24 Febbraio 2024 10:34

Pulsione di vita

INVITO MOSTRA Amati

 

Pulsione di vita 


24 febbraio - 13 marzo 2024
Chaos Art Gallery
Vicolo Al Leon d’oro 8. Parma

 

Inaugurazione
Sabato 24 febbraio, ore 17,30

Presentazione a cura di Giulia Muratori

 

Attraversare la porta della Chaos Art Gallery in occasione dell'esposizione su Enrico Benassi significa essere invasi da un mondo visivo e immaginifico d'immediata palpitazione, in un vibrante vortice di puntini, colori, contrasti e belve.
Un turbinio che viene classificato come naïf ma che esula da qualsiasi riferimento o confine, geografico come mentale.

Nato a Mezzani, in quella terra di nebbia e genio dove forse il lineare orizzonte padano fa da culla alle più estrose fughe creative, Benassi da autodidatta inizia a dipingere con l'amata tempera vere poesie fiabesche. Sin dal principio i luoghi conosciuti, gli edifici riconoscibili della città, il fiume, i volti familiari si trasformano e dialogano con forme dal sapore egizio, orientale, preistorico dando luce ad uno stile originalissimo ed onnivoro, che ingloba al suo interno culture locali come lontane. L'artista si ispira a modelli iconografici alti come la Camera di San Paolo, ma anche alle pitture rupestri o alle immagini di giornali sportivi: ogni riferimento figurativo è parimenti valido, tutto concorre a comporre quell'universo di visioni che ora ammiriamo; sono ideali arazzi tanto caotici ed incantati quanto ordinati, orditi su una fine trama di geometrie ed equilibrio. Non c'è prospettiva, non c'è chiaroscuro, non c'è vuoto o attesa: lo spazio del supporto è totalmente riempito da colori mai stesi e linee di contorno spesse, le stesse che saranno teatro di quei puntini decorativi vera e propria cifra stilistica di riconoscibilità. Questi piccoli tocchi di bianco muovono ancora più l'immagine e invadono la nuova produzione come i pannelli precedentemente conclusi, in un tempo creativo continuo che non ammette linea cronologica. Ciò che risulta è ritmo, vibrante e caloroso, sensoriale ed emotivo; una musica quasi tribale che ci riporta incredibilmente alla nostra dimensione più primordiale, irta di fantasia, legami sanguigni e paure universali.

Proprio questo carattere internazionale ha preciso riscontro nelle rassegne e mostre che hanno visto presenti le sue opere: dalla prima personale del 1970 al Caffè Zavattini si susseguono numerosissime, sempre più all'estero che in Italia. Critici, galleristi, collezionisti dalla Svizzera alla Croazia, dalla Germania ai paesi nordici ammirano questa pulsione vitale che di certo meriterebbe un luogo permanente d'esposizione.

  Giulia Muratori   

CARTOLINA INVITO BENASSI2

 
Orari: da martedì a sabato 10:00-12:30 / 16:00-19:00, domenica 16:00-19:00.

 

 Per info e appuntamenti: 0521.1473924
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Mercoledì, 10 Gennaio 2024 22:47

Territorio

TERRITORIO
di Carlo Amati

Carlo Amati, già̀ tra i 100 di Marcheselli, è un artista affermato, non nuovo al pubblico grazie ad una vita passata tra linee e geometrie architettoniche sia nel proprio studio di progettazione che su tela. In occasione della mostra alla Chaos Art Gallery ci presenta però un percorso quasi antologico che ci vede al suo fianco, dai primi dipinti ai più̀ recenti, come se passeggiassimo assieme a lui lungo un argine, ascoltando i suoi ricordi farsi vividi tra una pozzanghera, un riflesso d’acqua ed un accenno di vento che sibila tra le betulle. Eccolo, il territorio, che si svela tela dopo tela: inizialmente è il luogo d’appartenenza, degli attimi vissuti che si cristallizzano come frammenti sospesi. Dall’umidità del fiume alle case di campagna, le semplici visioni di bambino, i tronchi che cadono sono la partenza di un viaggio che ci porta in seconda istanza sulla strada: grazie all’occhio attento, alla profondità̀ d’animo e alla grazia della mano pittorica di Amati ci fermiamo ad osservare sia gli ampi muri delle dimore sia i piccoli particolari come le Madonne d’angolo o le geometrie delle vetrate nelle stalle. Rimaniamo colpiti dall’apparente semplicità̀ d’esecuzione, dal rigore dell’impianto figurativo che esalta splendide armonie tra terreno, caseggiati e cielo, così evidenti eppure per noi impossibili da notare senza la guida dell’artista. Un elemento compare sovente: portoni e usci sono il limite tra ciò̀ che si conosce e ciò̀ che rimane celato, soglia tra mondo esteriore ed interiore, pubblico ed intimo. Indagati prima a distanza, poi sempre più̀ vicini, rappresentano un filo rosso nell’opera dell’artista, perciò̀ un’importante chiave di lettura: simbolo del passaggio per antonomasia, diventano qui emblematica apertura nella memoria. Si veda quella porta della cameretta d’un tempo: il legno è ruvido, possente, e l’attenzione si focalizza su due fotografie d’epoca, inserite come collage. La prima presenta uomini in uniforme (alla sinistra, il padre dell’artista); l’altra, donne in fila ai lati di una scalinata (ed ancora sulla sinistra, per una curiosa coincidenza, troviamo la madre). Ricordo, segno e soglia diventano un unicum di storia personale e condivisa ad un tempo.

Il territorio però non è solo luogo geografico: l’etimologia ci riporta alla radice della parola, quella terra che qui viene intesa come stratificazione, modus operandi che si applica alla composizione per immagini distinte dei quadri ma anche (e soprattutto) alla tecnica. Troviamo sempre diversi piani, appunto strati, costituiti dalle sole pennellate dell’artista: così abbiamo quelle strutturali sicure, precise, sintetiche che riescono con pochi segni a creare ambiente, atmosfera e dettagli. Sovrapposte ad esse, abbiamo quelle più̀ gravi, materiche, mosse che testimoniano la maestria dell’artista, la variegata capacità tecnica e soprattutto conquistano e disorientano la nostra sensibilità̀, ora irretita da profondità̀ diverse. Il tempo entra qui nell’opera in un’accezione originalissima: non solo gesto, non solo ricordo, ma composizione per gradi di memoria, attese e riletture della stessa tela sia fisiche che mentali.

Legni, intonaci, paesaggi, personaggi sacri, finanche prati diventano così calde allusioni al tempo del territorio e della persona. Il lavoro artistico di Amati (continuo, instancabile, quieto) è teatro e specchio del silenzioso dialogo possibile tra il proprio vissuto e quello dell’osservatore, tutto giocato sui toni avvolgenti della terra, delle ombre e dell’impalpabile foschia che si fanno sempre più̀ astratti ma non meno concreti nelle opere recenti.
Giulia Muratori, 2023




 

 

 

 

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Mercoledì, 10 Gennaio 2024 22:30

Territorio

INVITO MOSTRA Amati

 


13 - 31 GENNAIO 2024
Chaos Art Gallery
Vicolo Al Leon d’oro 8. Parma

 

Inaugurazione
Sabato 13 gennaio, ore 17,30

Presentazione a cura di Giulia Muratori

 

Carlo Amati, già̀ tra i 100 di Marcheselli, è un artista affermato, non nuovo al pubblico grazie ad una vita passata tra linee e geometrie architettoniche sia nel proprio studio di progettazione che su tela. In occasione della mostra alla Chaos Art Gallery ci presenta però un percorso quasi antologico che ci vede al suo fianco, dai primi dipinti ai più̀ recenti, come se passeggiassimo assieme a lui lungo un argine, ascoltando i suoi ricordi farsi vividi tra una pozzanghera, un riflesso d’acqua ed un accenno di vento che sibila tra le betulle. (continua la lettura)

 
Orari: da martedì a sabato 10:00-12:30 / 16:00-19:00, domenica 16:00-19:00.

 

 Per info e appuntamenti: 0521.1473924
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Piazzale Athos Maestri 5 - 43123 Parma
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