Giovedì, 24 Novembre 2022 19:24

ALL’OMBRA DELLE FANCIULLE IN FIORE

ALL’OMBRA DELLE FANCIULLE IN FIORE
di Carlo Mezzi

Dobbiamo essere grati alle persone che ci rendono felici. 
Sono gli affascinanti giardinieri che fanno fiorire la nostra anima
(Marcel Proust)

All’ombra delle fanciulle in fiore è il titolo del secondo volume della Recherche di Proust, il famoso capolavoro sulla memoria e sul riaffiorare del tempo perduto.

Guardando le opere di Carlo Mezzi, le suggestioni che sorgono alla mente sono quelle di un’eterna primavera, dell’evocazione della bellezza giovanile, di un mondo inondato di luce rifratta in una moltitudine di tinte brillanti. La sua pittura è palesemente impressionista, discendente da Monet, Renoir, sia nello stile che nei temi: paesaggi fioriti, marine, piccole baie, scogliere, ma soprattutto giardini, prati nell’esuberanza di giornate assolate, splendenti, dove sbocciano – sì proprio sbocciano - giovani creature che paiono fatte d’aria, di sogno e di grazia. Nell’ultima produzione, l’artista ha accentuato la forza cromatica e inspessito la materia pittorica, prima molto più piatta. Questo fa sì che le forme acquistino maggiore presenza creando un effetto più sensoriale, più coinvolgente, se si ha l’accortezza – come per tutte le tele realizzate con questo stile – d’osservarle da una certa distanza. I fiori, le piante prendono corpo, non sono più solo “impressioni”, hanno uno spessore e sono assimilabili alla stesura grumosa, pastosa di Adolphe Monticelli, artista poco noto oggi, ma che alla fine dell’ottocento ispirò addirittura Van Gogh, anticipando il post-impressionismo. La pittura di Mezzi, con sempre più evidenza canta l’elegia della vita, le sue donne sono vestali della natura e l’attraversano come angeli su sentieri estivi, rigogliosi, profumati, accarezzati da una brezza silenziosa, da onde gloriose di luce. Una fanciulla esce da cortine di lillà, novella Primavera; ha capelli lunghi e biondi e quasi si confonde con la vegetazione intorno evocando il noto verso dantesco: “par sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare”. La giovane donna celebrata dal pittore sembra proprio la figura angelicata del Dolce stil novo. E intorno è l’Eden dove tutto è quiete, grazia, gioia. Non vi sono oscurità e nemmeno inquietudini, dolori. Si sono tutti dissolti nel colore, nella luce, sciolti nella memoria confortante di un tempo forse perduto, ma - proprio come per Proust - per sempre ritrovato grazie all’incantesimo consolatore dell’arte, alla forza rigenerante, vivifica dell’amore.               Manuela Bartolotti

 

 

 

 

Published in Mostre 2022
Giovedì, 24 Novembre 2022 19:05

ALL’OMBRA DELLE FANCIULLE IN FIORE

Mezzi

FONDAZIONE UCCIA FIENI CHAOS ART GALLERY  
sono liete di Invitare la S.V. all’inaugurazione della mostra

 

 


Sabato 26 NOVEMBRE, ore 17,30


Dobbiamo essere grati alle persone che ci rendono felici. 
Sono gli affascinanti giardinieri che fanno fiorire la nostra anima
(Marcel Proust)

 

All’ombra delle fanciulle in fiore è il titolo del secondo volume della Recherche di Proust, il famoso capolavoro sulla memoria e sul riaffiorare del tempo perduto.

Guardando le opere di Carlo Mezzi, le suggestioni che sorgono alla mente sono quelle di un’eterna primavera, dell’evocazione della bellezza giovanile, di un mondo inondato di luce rifratta in una moltitudine di tinte brillanti. La sua pittura è palesemente impressionista, discendente da Monet, Renoir, sia nello stile che nei temi: paesaggi fioriti, marine, piccole baie, scogliere, ma soprattutto giardini, prati nell’esuberanza di giornate assolate, splendenti, dove sbocciano – sì proprio sbocciano - giovani creature che paiono fatte d’aria, di sogno e di grazia. Nell’ultima produzione, l’artista ha accentuato la forza cromatica e inspessito la materia pittorica, prima molto più piatta. Questo fa sì che le forme acquistino maggiore presenza creando un effetto più sensoriale, più coinvolgente, se si ha l’accortezza – come per tutte le tele realizzate con questo stile – d’osservarle da una certa distanza. I fiori, le piante prendono corpo, non sono più solo “impressioni”, hanno uno spessore e sono assimilabili alla stesura grumosa, pastosa di Adolphe Monticelli, artista poco noto oggi, ma che alla fine dell’ottocento ispirò addirittura Van Gogh, anticipando il post-impressionismo. La pittura di Mezzi, con sempre più evidenza canta l’elegia della vita, le sue donne sono vestali della natura e l’attraversano come angeli su sentieri estivi, rigogliosi, profumati, accarezzati da una brezza silenziosa, da onde gloriose di luce. Una fanciulla esce da cortine di lillà, novella Primavera; ha capelli lunghi e biondi e quasi si confonde con la vegetazione intorno evocando il noto verso dantesco: “par sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare”. La giovane donna celebrata dal pittore sembra proprio la figura angelicata del Dolce stil novo. E intorno è l’Eden dove tutto è quiete, grazia, gioia. Non vi sono oscurità e nemmeno inquietudini, dolori. Si sono tutti dissolti nel colore, nella luce, sciolti nella memoria confortante di un tempo forse perduto, ma - proprio come per Proust - per sempre ritrovato grazie all’incantesimo consolatore dell’arte, alla forza rigenerante, vivifica dell’amore.  Manuela Bartolotti

 

CARLO MEZZI: "ALL’OMBRA DELLE FANCIULLE IN FIORE"
a cura di Manuela Bartolotti, 26 novembre - 14 dicembre 2022, Chaos Art Gallery, Vicolo al Leon d’Oro 8, Parma,
Orari: da martedì  a sabato 10:00-12:30 / 16:00-19:00, domenica 16:00-19:00.

 Per info e appuntamenti: 0521.1473924
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https://www.instagram.com/finnwey/

OPENING: sabato 26 novembre ore 17:30

  

FONDAZIONE UCCIA FIENI ONLUS
Sede Legale presso Casa Cura Città di Parma

Piazzale Athos Maestri 5 - 43123 Parma
tel. +39 366 300 1181

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5xmille C.F. 92179610347
Donazioni IBAN IT40F0623012708000058176095

 

Published in NEWS
Giovedì, 30 Maggio 2019 20:20

Intrecci d'arte e poesia

 La pittura è poesia silenziosa,
e la poesia è pittura che parla.
(Simonide)

In che periodo storico dell’arte ci troviamo?
Porsi questa domanda è importante per comprendere la grande fase di cambiamento nella quale siamo immersi. Mai come in questo momento l’arte s’è prestata in aiuto ad un pianeta sofferente, che vede nell’essere umano l’artefice di questo scempio e di questo totale distacco della natura.
Carlo Mezzi fa della natura il suo tema predominante, in maniera tale da sembrare appartenente ad un’altra età.
La persona, prima dell’artista, rivela d’essere legata ai valori essenziali, a ciò che è realmente necessario al nostro benessere primigenio. Questo traspare nelle sue opere, dove la natura incontaminata ed esplosiva nei suoi colori crea effetti di sinestesia, evocata dai profumi tipici del periodo della fioritura. Il ruolo terapeutico dei profumi e dei colori di un campo fiorito primaverile è in grado di trasportare l’essere umano nello stato di centratura, di beato rilassamento, di percezione dello scorrere naturale degli eventi. E’ una coerenza ormai quasi sconosciuta, attitudine che la società ha voluto strappare dal dominio dell’essere umano, addomesticandolo.
Qui ritroviamo invece la perduta armonia tra uomo e ambiente, la risonanza come amplificazione di sane abitudini e la libertà d’espressione come realizzazione del sé.
Mezzi, magistrale dispensatore del “violetto”, colore caro alla città di Parma, rende così anche omaggio alla figura della donna inserendola in quasi tutte le sue opere, come naturale commistione e armonica mescolanza tra i fiori, evitando volutamente di farla prevalere e rendendola “fiore tra fiori”. Le sue opere, già apprezzate a Londra, adesso vengono a portare questi “intrecci d’arte e poesia” anche alla Chaos Art Gallery di Parma.

Munificentia Artis

Carlo Mezzi è nato nel 1938 a Parma, dove tutt'ora risiede e lavora nel suo studio di via Maccolini. Ha realizzato varie mostre collettive e personali, ricevendo validi apprezzamenti da pubblico e critica.
La passione per il disegno e la pittura è iniziata in lui fin da bambino. Autodidatta, si dedica all'arte pittorica con uno stile impressionista che richiama in particolare le vibrazioni cromatiche e luminose di Claude Monet.
I suoi lavori vengono trasportati sulla tela dipingendo direttamente sul posto, en plein air e sono prevalentemente paesaggi, marine, parchi, fiori e ritratti. La natura, sempre serena, rigogliosa, è tema ricorrente insieme alla figura femminile, dalla grazia botticelliana e tutt’uno con la bellezza del creato. Trasferisce sulla tela la poesia silenziosa del linguaggio dei fiori, della brezza, del sole, della gioia di vivere. La sua naturalezza emoziona come emoziona il canto di un uccello o il profumo della primavera.

Manuela Bartolotti

Published in Mostre 2019
Martedì, 05 Ottobre 2021 20:07

Carlo Mezzi

 

Giardino fiorito
Giardino fiorito

Fanciulla in giardino
Fanciulla in giardino

Vele
Vele

  Valore3

 

CARLO MEZZI

Additional Info

  • Client Lorem ipsum dolor
  • Date Martedì, 19 Aprile 2016
Published in Artisti I-Q
Martedì, 05 Ottobre 2021 19:56

En plein air

E’ un’immersione nella luce la pittura di Carlo Mezzi. E nella natura, la più ridente, serena, solare.

Per questo fa star bene, è terapeutica, riconcilia con l’universo, fa dimenticare le quotidiane sofferenze e preoccupazioni. I suoi quadri rappresentano spesso prati fioriti, giardini lussureggianti, marine spumeggianti con talora una fanciulla in vesti romantiche e vaporose,  fuggita da un ricordo di Sorolla o da un sogno di Monet. Questi sono infatti i suoi più o meno inconsci riferimenti: l’elegia della luce dello spagnolo e la pennellata impressionista del francese. Si capisce che Mezzi trova la gioia nel dipingere e la trasmette, così come l’amore per la contemplazione della natura, per la bellezza e per la grazia. Insomma l’amore per la vita in tutta la sua esuberanza di colori e riflessi.

Troviamo di frequente una radura, un “hortus conclusus”, un giardino segreto dove il tempo pare essersi fermato, dove si mettono in pausa pensieri molesti, ansie e paure abbandonandosi ad una brezza fiorita che avvolge silenziosamente. Si rievocano memorie di un tempo forse solo sognato, fatto di poesia e di pace, senz’altre ombre se non quelle fresche delle fronde, dell’erba e senza mai l’agguato d’alcuna inquietudine.

Così, avvinti da quest’inesauribile germinazione di luce e di “joie de vivre”, dalla mostra di Mezzi si esce felici e nuovamente innamorati del mondo. Come direbbe Ungaretti “illuminati d’immenso”.

Manuela Bartolotti   

 

 

E’ la bellezza un raggio/di chiarissima luce/che non si può ridir quanto riluce/né pur quel ch’ella sia.
Chi dipinger desìa/il bel con sue parole e i suoi colori/se può dipinga il sol.
                                                                                                                                (Torquato Tasso)

 

              

 

Published in Mostre 2021
Martedì, 05 Ottobre 2021 19:24

En plein air

Enpleinair

 

FONDAZIONE UCCIA FIENI con CHAOS ART GALLERY
sono liete di invitare la S.V. all'inaugurazione della mostra

En plein air
La pittura della luce di Carlo Mezzi
Sabato 9 ottobre 202, ore 17
Presentazione a cura di Manuela Bartolotti
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