Giovedì, 13 Ottobre 2022 12:14

"La biblioteca umana" di Valentina Giuliani

La_biblioteca_umana_di_Valentina_Giuliani

FONDAZIONE UCCIA FIENI CHAOS ART GALLERY  
sono liete di Invitare la S.V. alla presentazione del libro

 

“La biblioteca umana di Valentina Giuliani
 
 

SABATO 15 OTTOBRE, ore 18:00

La Menneskebiblioteket, creata nel 2000 a Copenhagen da Ronni e Dany Abergel assieme a un gruppo di giovani attivisti, a seguito di un grave episodio di violenza razzista, appare come una comune biblioteca con bibliotecari, cataloghi, scaffali, computer. Tuttavia in questo spazio pubblico ad essere scambiati non sono i libri ma le esperienze di vita di chi si presta a dialogare con il lettore. Quest’ultimo ha la possibilità di scegliere un ‘libro vivente’ in base a titoli che suonano come etichette affibbiate dalla società alle persone: Il senzatettoIl nudistaLa donna islamicaLa lesbica …, e incontrare uomini e donne in carne ed ossa per una conversazione di massimo trenta minuti. «Lo scopo principale del progetto – illustra il direttore – è cambiare le percezioni pregiudiziali che la società ha di alcune categorie. L’iniziativa si inserisce all’interno di un movimento provocatorio che vuole portare la gente fuori dalla propria comfort zone, invitandola a parlare con qualcuno con cui il confronto costituisce una sfida». Oggi la biblioteca umana conta sedi in più di ottanta Paesi sparsi in tutto il mondo ed il Consiglio d’Europa nel 2004 l’ha riconosciuta una istituzione vincente ed una buona prassi per abbattere la diffidenza, favorire il dialogo e la socializzazione, sconfiggere il razzismo, i pregiudizi, la xenofobia. Le biblioteche umane si possono consultare anche virtualmente in internet: https://humanlibrary.org/. Sul sito è anche possibile proporsi per testimoniare, con la propria parola, esperienze di ingiustizie e discriminazioni, condividerle e superarle in sorprendenti incontri e fruttuose conversazioni. 
Questo luogo reale, virtuale, immaginato ha ispirato i diciotto racconti. Tutte le storie sono frutto della libera espressione della fantasia e della creatività di chi ha ideato questo libro. Gli “oggetti emancipati” del brano L’artista sono opere di Valentina Oliveri e si possono trovare nell’omonimo volume edito da Albatros (2020). Dedico la mia biblioteca umana a chi vuole leggere in profondità dentro alle cose, oltre ai titoli delle copertine, senza paure o pregiudizi.

 

La biblioteca umana di Valentina Giuliani

 

 CHAOS ART GALLERY
Vicolo al Leon d’Oro, 8 - Parma

 

 

  

FONDAZIONE UCCIA FIENI ONLUS
Sede Legale presso Casa Cura Città di Parma

Piazzale Athos Maestri 5 - 43123 Parma
tel. +39 366 300 1181

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Sabato, 24 Settembre 2022 13:48

Save us. Il pianeta ferito

“Save us. Il pianeta ferito”
di Simone Eisenbeiss

Save us, “salvaci” è il grido del pianeta ferito dall’opera dissennata dell’uomo, è il lamento delle creature che stanno scomparendo uccise dall’inquinamento, dal bracconaggio e dalle pratiche illegali sulla terra e nei mari. Questo grido altrimenti inascoltato si manifesta con forza attraverso il disegno e il colore di un’artista di straordinaria sensibilità e talento qual è la giovane svizzera Simone Eisenbeiss. Dopo essere stata apprezzata da importanti personaggi dell’ambientalismo (Paul Watson), della musica (Graham Nash) e dello sport (Bill Muddyman) che hanno dichiarato di volerla sostenere e dopo il successo negli Stati Uniti con la realizzazione di un enorme murale a Fort Myers in Florida, ripreso dalla TV NBC, Simone porta 60 suoi lavori a Parma alla Chaos Art Gallery. Il 24 settembre, alla presenza delle autorità locali, del console svizzero in Italia e di alcuni rappresentanti dell’Associazione internazionale Sea Shepherd Global, sarà inaugurata la mostra “Save us! Il pianeta ferito” che resterà aperta fino al 20 ottobre. Nel periodo d’esposizione, ci saranno alcuni incontri con personaggi famosi impegnati nella difesa dell’ambiente. Ci sarà da sorprendersi per il forte impatto emotivo dei lavori di Simone, unitamente alla stupefacente perizia grafica nel disegnare gli animali. Tuttavia, come scrive la curatrice Manuela Bartolotti nel catalogo, sarebbe sbagliato parlare di una “pittrice naturalista”, pensando ad una riproduzione analitica da taccuino zoologico, “perché le sue opere, pur essendo estremamente accurate nel disegno anatomico delle figure, tuttavia vanno oltre l’osservazione scientifica, sconfinando nel territorio della fantasia e dell’emozione, per rivelare non solo la struttura corporea, ma anche e soprattutto l’intimità degli esseri viventi, la loro anima. Simone osserva e trasfigura, riempiendo le immagini di significati ulteriori.
Certe opere, dove si sovrappongono musi di levrieri e di cervi, di volpi e di linci, dove si compongono corpi di mammiferi e teste di uccelli, piume e peli, code e ali, rimandano ai bestiari medievali, ai cosiddetti “monstra”, ovvero meraviglie di natura. Vengono tuttavia svincolati dalle simbologie complesse e antropocentriche, per veicolare e accentuare, attraverso questi ibridi fantastici, l’idea di una fusione di bellezza e sofferenza. Le sue creature spesso si assottigliano, s’attorcigliano, s’intrecciano, oppure sfilano come ectoplasmi, anime esili, pervase da magia e arcano incanto. Il cerchio, il vortice, l’abbraccio sono elementi chiave della sua pittura, rivelatori di un sentimento panico e di un’idea d’eterno ritorno in una visione misteriosofica ed esoterica dell’esistenza.”
Infatti Simone stessa ha affermato: “Voglio mostrare che esiste qualcosa di più della nostra vita normale e ordinaria. Ci sono cose là fuori che non possiamo spiegare, ma che alcuni di noi possono sentire o riconoscere. C’è molto di più tra cielo e terra…”

 

 

 

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Lunedì, 19 Settembre 2022 21:18

Save us. Il pianeta ferito

Save us. Il pianeta ferito

FONDAZIONE UCCIA FIENI CHAOS ART GALLERY  
sono liete di Invitare la S.V. all’inaugurazione di

 

“Save us. Il pianeta ferito”
di Simone Eisenbeiss
 
INVITO SIMONE ITALIANO2
 

Save us, “salvaci” è il grido del pianeta ferito dall’opera dissennata dell’uomo, è il lamento delle creature che stanno scomparendo uccise dall’inquinamento, dal bracconaggio e dalle pratiche illegali sulla terra e nei mari. Questo grido altrimenti inascoltato si manifesta con forza attraverso il disegno e il colore di un’artista di straordinaria sensibilità e talento qual è la giovane svizzera Simone Eisenbeiss. Dopo essere stata apprezzata da importanti personaggi dell’ambientalismo (Paul Watson), della musica (Graham Nash) e dello sport (Bill Muddyman) che hanno dichiarato di volerla sostenere e dopo il successo negli Stati Uniti con la realizzazione di un enorme murale a Fort Myers in Florida, ripreso dalla TV NBC, Simone porta 60 suoi lavori a Parma alla Chaos Art Gallery. Il 24 settembre, alla presenza delle autorità locali, del console svizzero in Italia e di alcuni rappresentanti dell’Associazione internazionale Sea Shepherd Global, sarà inaugurata la mostra “Save us! Il pianeta ferito” che resterà aperta fino al 20 ottobre. Nel periodo d’esposizione, ci saranno alcuni incontri con personaggi famosi impegnati nella difesa dell’ambiente. Ci sarà da sorprendersi per il forte impatto emotivo dei lavori di Simone, unitamente alla stupefacente perizia grafica nel disegnare gli animali. Tuttavia, come scrive la curatrice Manuela Bartolotti nel catalogo, sarebbe sbagliato parlare di una “pittrice naturalista”, pensando ad una riproduzione analitica da taccuino zoologico, “perché le sue opere, pur essendo estremamente accurate nel disegno anatomico delle figure, tuttavia vanno oltre l’osservazione scientifica, sconfinando nel territorio della fantasia e dell’emozione, per rivelare non solo la struttura corporea, ma anche e soprattutto l’intimità degli esseri viventi, la loro anima. Simone osserva e trasfigura, riempiendo le immagini di significati ulteriori.
Certe opere, dove si sovrappongono musi di levrieri e di cervi, di volpi e di linci, dove si compongono corpi di mammiferi e teste di uccelli, piume e peli, code e ali, rimandano ai bestiari medievali, ai cosiddetti “monstra”, ovvero meraviglie di natura. Vengono tuttavia svincolati dalle simbologie complesse e antropocentriche, per veicolare e accentuare, attraverso questi ibridi fantastici, l’idea di una fusione di bellezza e sofferenza. Le sue creature spesso si assottigliano, s’attorcigliano, s’intrecciano, oppure sfilano come ectoplasmi, anime esili, pervase da magia e arcano incanto. Il cerchio, il vortice, l’abbraccio sono elementi chiave della sua pittura, rivelatori di un sentimento panico e di un’idea d’eterno ritorno in una visione misteriosofica ed esoterica dell’esistenza.”
Infatti Simone stessa ha affermato: “Voglio mostrare che esiste qualcosa di più della nostra vita normale e ordinaria. Ci sono cose là fuori che non possiamo spiegare, ma che alcuni di noi possono sentire o riconoscere. C’è molto di più tra cielo e terra…”

 Murale in Florida

“SAVE US. IL PIANETA FERITO” di SIMONE EISENBEISS
a cura di Manuela Bartolotti, 24 settembre - 20 ottobre 2022, Chaos Art Gallery, vicolo al Leon d’Oro 8, Parma,
Orari: da martedì  a sabato 10:00-12:30 / 16:00-19:00, domenica 16:00-19:00. 
Giovedì 20 ottobre chiusura mostra ore 12,30.
Per info e appuntamenti: 0521.1473924 
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OPENING: sabato 24 settembre ore 17:00. 

 

  

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Lunedì, 19 Settembre 2022 21:08

“Umani di nuovo” di Orsola Rignani

umanidinuovo

FONDAZIONE UCCIA FIENI CHAOS ART GALLERY  
sono liete di Invitare la S.V. alla presentazione del volume

 

“Umani di nuovo di Orsola Rignani
 
 

Lunedì 19 settembre, ore 17:30

 

Nell’ultimo saggio di Orsola Rignani dal titolo “Umani di nuovo”, si torna ad approfondire le tematiche del postumanesimo e le posizioni filosofiche di Michel Serres. Coadiuvata dalle illustrazioni tratte dai suoi quadri visibili nella mostra collettiva “Infiniti” alla Chaos Art Gallery, la studiosa ci conduce oltre le nuove frontiere del pensiero contemporaneo, dove la filosofia si fonde con la fisica quantistica in una concezione dell’uomo, del tempo e dello spazio assolutamente permeabili, mutevoli, in perenne interazione e moltiplicazione. Si passa dall’era di Prometeo a quella di Mercurio, da una realtà controllata e governata ad un universo virtuale e caleidoscopico, difficile da afferrare e in cui persino la corporeità subisce una continua osmosi, un necessario riadattamento e trasformazione, per ridefinirsi e ricostruirsi “umani”. E dove, citando William Blake, oltre le porte della percezione si schiudono non uno, ma più infiniti.

Orsola Rignani è nata a Parma nel 1971 e insegna Storia della Filosofia all’Università di Parma, dopo aver insegnato per diversi anni all’Università di Firenze. Tra i suoi lavori più significativi si segnalano i volumi: Ruggero Bacone: antropologia, filosofia e scienza (Fidenza 2002); Orizzonti di senso e finestre sul Medioevo. Filosofia, scienza, conoscenza, esperienza (Fidenza 2004); Filosofia, scienza e multidimensionalità. I silenzi urlati delle intersezioni (Fidenza 2007); Il mosaico della filosofia. Incontri con il non-detto (Fidenza 2008); Pagine di paesaggi. Su Michel Serres “paesaggista” (Fidenza 2009); Umano? Una domanda per Italo Calvino e Michel Serres (Fidenza 2012).

 

 CHAOS ART GALLERY
Vicolo al Leon d’Oro, 8 - Parma

 

 

  

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Martedì, 30 Agosto 2022 19:15

INFINITI

INFINITI
mostra collettiva di: Marino Iotti, Mary Quarantelli, Orsola Rignani, Stefano Sorrentino, Umberto Tanzi

 

Quando le porte della percezione si apriranno, tutte le cose appariranno come realmente sono: infinite.
William Blake

Sulla tela ci sono la materia, il colore, segni a volte aggrovigliati, a volte solo graffiti, in evoluzioni iperboliche, oppure tracce gocciolanti, forme imprecise di visioni, affioramenti di parole, frasi che vanno ripetendosi e perdendosi in prospettive senza meta. Da questi cinque artisti non avremo mai la formula della verità, ma certo la breccia nel mistero, il filo d’Arianna dell’arte nel labirinto dell’esistenza, dove continuamente ci si perde e ci trova. In diversi infiniti.

 Manuela Bartolotti

 

MARINO IOTTI è nato a Reggio Emilia nel 1954. Ancora giovanissimo ha iniziato un percorso pittorico che ha coinvolto critici come Achille Bonito OlivaClaudio CerritelliFrancesca BaboniGiuseppe BertiMarinella PaderniMassimo Mussini e Sandro Parmiggiani. Suoi maestri sono stati il Prof. Giulio Soriani e lo scultore Ugo Sterpini. Nel 1978 ha cominciato a esporre a Scandiano (RE) con “Studio aperto”, studio/galleria inteso come punto d’incontro e confronto tra gli artisti. Anche se sempre più affascinato dalla pittura aniconica, Iotti si è prima dedicato allo studio della pittura italiana del Novecento, fin ad arrivare, con artisti come Graham Sutherland e Giacometti, al graduale passaggio ad un linguaggio dapprima simbolico quindi astratto/informale. Nell’ultimo decennio ha collaborato con la Saletta Galaverni di Reggio Emilia e con la Galleria Nickel di Seebruck in Germania, dove ha esposto nel 2002 e nel 2004.Altre mostre significative si sono tenute nella Rocca di Scandiano (2002), nella Chiesa della Madonna a Castel Sotto (2005) nello Spazio Tadini di Milano (2007)  a Prato allo Stelvio (2008, nei Chiostri di San Domenico Reggio Emilia (2011), alla Galleria Meridiana di Pietrasanta e alla Galleria Marelia di Bergamo, quindi nel 2012, “90 artisti per la bandiera” ai Chiostri di San Domenico Reggio Emilia, al Palazzo Ducale di Modena e al Complesso del Vittoriano a Roma nel 2013, nel 2014 alla Triennale di Roma, Galleria 13, Reggio Emilia, nel 2019 alla Chaos Art Gallery di Parma e recentemente (luglio 2022) alla Galleria Grasso di Chiavari (Ge). 

MARY QUARANTELLI è nata a Fidenza (Pr) il 23 gennaio 1954 e ancora a Fidenza vive e lavora. Ha cominciato a dipingere nel 1981 da autodidatta osservando gli artisti contemporanei e dopo aver conosciuto il concittadino Rino Sgavetta di cui ha frequentato assiduamente lo studio. Con lui ha intrapreso un primo approccio alla pittura “impressionista”, iniziando a lavorare con olio e spatola su tela, tavola e altri supporti. Negli anni ’90 si è svincolata dal figurativo, lasciandosi sedurre dalle ricerche di correnti pittoriche d’avanguardia e sperimentando sempre nuove tecniche, materiali, in continua evoluzione esteriore e interiore. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali, in Italia (a Roma è stata insignita del Premio Leonardo) e all’estero (Londra, Nizza), l’ultima delle quali a Bruxelles nel 2016. Ha esposto nel 2018 e nel 2020 alla Chaos Art Gallery di Parma, in occasione di collettive. Hanno scritto di lei Francesco Ruinetti, Danilo Bianchi, Manuela Bartolotti ed è stata pubblicata recentemente nel Catalogo dell’Arte Moderna (Gli artisti italiani dal primo Novecento a oggi) edito da Giorgio Mondadori, 2017, n. 53.

ORSOLA RIGNANI è nata a Parma nel 1971 e insegna Storia della Filosofia all’Università di Firenze. Ha esposto in una ventina di mostre, tra collettive e personali, in Italia e all’estero e le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. La sua pittura è ricerca, implicata con la scrittura filosofica e va interrogando l’uomo e il corpo, riscoprendoli in una dimensione di dinamismo, di possibilità, di metamorfismo, di mimetismo, d’ibridazione, di relazionalità con le alterità non-umane. Nel mélange materico dei colori primari, dilavati dall’acqua che ne scava, ridisegnandolo stocasticamente, il grumo, nello spatolato iridescente che elude, irriducibile, i contorni, s’impastano, si aggregano, si disgregano, fluttuano le idee di uomo e corpo. Hanno scritto di lei, tra gli altri: Malì, Serena Carlino, Laura Olivieri, Davide Tauro, Manuela Bartolotti. Ha recentemente pubblicato il suo ultimo libro, intitolato “Umani di nuovo”, illustrato da alcune sue opere e ispirato al postumanesimo teorizzato da Michel Serres.

STEFANO SORRENTINO e' nato a Milano nel 1956. Dopo l'infanzia vissuta fra la Liguria (a Genova e Chiavari) e il Venezuela, si è trasferito a Bologna nel 1975 per frequentare il DAMS (Discipline dell'Arte, della Musica e dello Spettacolo). Risale a quegli anni l'inizio della sua attività pittorica, dopo alcune esperienze nel campo musicale.Il suo percorso artistico si è evoluto a partire da una ispirazione figurativa di stampo surrealistico, per giungere, successivamente, ad una produzione di tipo astratto-concettuale, basata principalmente sull'esplorazione del linguaggio scritto, della grafia e delle parole. Ha partecipato a più di 50 mostre personali e collettive in spazi istituzionali e privati di diverse città italiane. Alcune sue opere sono esposte in modo permanente presso gli spazi delle Case della Salute dell'AUSL del territorio di Parma e Provincia, nell'ambito del progetto “L’arte nelle Case della Salute”. Vive ed opera a Parma, dove risiede dal 1978.

UMBERTO TANZI è nato a Parma nel 1959 e qui vive e porta avanti la sua attività artistica. Influenzato dall’arte del Maestro e insegnante di disegno Goliardo Padova, ha iniziato ad esporre nel 1997 a Parma e a Reggio Emilia. Nel 2005 ha fondato col pittore Davide Ascari l’atelier Daum. Nel 2006 ha esposto alla Galleria Metamorfosi di Reggio Emilia e a Bedonia. Nel 2007, ancora a Reggio in viale Umberto, insieme a Davide Ascari, Bei Artista e Matteo Tanzi ha fondato la galleria Lab Art. Nel gennaio 2013 ha ripreso a lavorare da solo concentrandosi in particolare su piccole opere su carta. Nel 2018, terminato l’allestimento di un laboratorio più ampio, ha cominciato a confrontarsi con dimensioni maggiori. Questi lavori sono stati proposti in due collettive alla Chaos art Gallery di Parma nel 2020. Dall’aprile 2022 ha iniziato a sperimentare nuove superfici, nuove tecniche e ad elaborare personalmente i colori, partendo dai pigmenti. Sue opere sono esposte permanentemente da Lino’s Coffee in via Nazario Sauro a Parma.

 

 

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Martedì, 30 Agosto 2022 18:50

INFINITI

infiniti

FONDAZIONE UCCIA FIENI CHAOS ART GALLERY  
sono liete di Invitare la S.V. all’inaugurazione di

 

“INFINITI
 
Marino Iotti - Mary Quarantelli - Orsola Rignani
Stefano Sorrentino - Umberto Tanzi
 

 Inaugurazione
Sabato 3 settembre, ore 18:00

 

Quando le porte della percezione si apriranno, tutte le cose appariranno come realmente sono: infinite.
William Blake

Sulla tela ci sono la materia, il colore, segni a volte aggrovigliati, a volte solo graffiti, in evoluzioni iperboliche, oppure tracce gocciolanti, forme imprecise di visioni, affioramenti di parole, frasi che vanno ripetendosi e perdendosi in prospettive senza meta. Da questi cinque artisti non avremo mai la formula della verità, ma certo la breccia nel mistero, il filo d’Arianna dell’arte nel labirinto dell’esistenza, dove continuamente ci si perde e ci trova. In diversi infiniti.

 

 CHAOS ART GALLERY
Vicolo al Leon d’Oro, 8 - Parma

 
“INFINITI”, con Marino Iotti, Mary Quarantelli, Orsola Rignani, Stefano Sorrentino, Umberto Tanzi
 a cura di Manuela Bartolotti, 3-22 settembre 2022, Chaos Art Gallery, vicolo al Leon d’Oro 8, Parma,
Orari: da martedì  a sabato 10:00-12:30 / 16:00-19:00, domenica 16:00-19:00. 
Giovedì 22 settembre chiusura mostra ore 12,30.

Per info e appuntamenti: 0521.1473924 
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OPENING: sabato 3 settembre ore 18:00. 

 

  

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Venerdì, 04 Ottobre 2019 08:36

Opera Aperta

Artisti vari...

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Mercoledì, 01 Giugno 2022 20:04

VALTER BERNI

Favelas
Favelas

Tavolozza di colori 3
Tavolozza di colori 3

Pammukale
Pammukale

  Valore3

VALTER BERNI

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  • Client Lorem ipsum dolor
  • Date Martedì, 19 Aprile 2016
Published in Artisti A-H
Mercoledì, 01 Giugno 2022 19:22

IL COLORE DEI SOGNI

Berni

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sono liete di Invitare la S.V. all’inaugurazione di

 

 

 Inaugurazione
Sabato 4 giugno, ore 17.00

“Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato”. Così scriveva Edgar Allan Poe. Per Valter Berni questa calda memoria è anche intrisa di colori, d’emozioni e d’ulteriori sogni. Autodidatta estremamente fecondo, dai primi anni ’60 del secolo scorso e ancor più dopo aver cessato la sua lunga attività di mobili d’arredo e di design, egli s’è immerso nella pittura, affidandosi ai ricordi di soggiorni in luoghi esotici e lontani, rielaborandoli attraverso un raffinato senso del colore acquisito con l’esperienza, così da restituire qualcosa che va ben oltre la visione oggettiva e conduce l’osservatore lontano, in una dimensione senza tempo e spazio, nell’incanto dell’universo.

 

Aperta al pubblico da martedì a sabato con orario 10.00-12-30 e 16.00-19.00, domenica ore 16.00-19.00. Ingresso gratuito.
Per info e appuntamenti: T. +39 0521 1473924, M. +39 338 6076886, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.chaosartgallery.it.

  

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Mercoledì, 11 Maggio 2022 21:02

Istvàn Madarassy

 

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madarassy-dante-paradiso-28
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ISTVAN MADARASSY


Istvàn Madarassy è nato il 16 luglio 1948 a Budapest. Appartenente ad una famiglia di artisti, ha frequentato l’Istituto di arti applicate e figurative e la Scuola superiore di Arti applicate. A soli 20 anni è stato restauratore presso il Museo Nazionale Ungherese. Dal 1973 è membro degli “Artisti ungheresi”, dal 1987 della Società artistica DunapArt e dal 1991 della Europaische Akademie der Wissenschaften und Künste (ASAE, Salisburgo). Nel 1994 la sua opera “La porta dell’Inferno”, ha ricevuto la medaglia d’oro alla Mostra Biennale Internazionale di Dante a Ravenna. Nel 2000 il Presidente della Repubblica Ferenc Màdl ha fatto omaggio a Papa San Giovanni Paolo II, in Vaticano, delle sue statue di S. Stefano e Santa Gisella. Nel 2004 ha ricevuto la medaglia al merito del governo ungherese. La sua passione per l’arte, la musica, la letteratura italiane l’hanno portato a recarsi e a esporre diverse volte in Italia (Venezia, Milano, Firenze, Roma), a Parma (mostra alla Galleria Sant’Andrea di Parma, presentato dall’On. Giuseppe Amadei, nel 2007 e nel 2019 alla Galleria Parma per le Arti) e provincia (Rocca Sanvitale di Fontanellato nel 2008 e nel 2013 al Museo Verdi di Busseto). Il ciclo della Divina Commedia in 99 tavole di rame lavorate con la tecnica della pittoscultura, è stato esposto a più riprese a Firenze nel Museo Casa di Dante (2011, 2013, 2016) e nel 2019 all’Accademia Ungherese a Roma. Sempre nello stesso anno gli è stato conferito dal Presidente d’Ungheria il prestigioso premio Kossuth ed è stata inaugurata a Zimony in Serbia la statua dell’eroe serbo Janos Hunyadi alla presenza del Presidente ungherese János Áder e del Presidente serbo Aleksandar Vucic. Madarassy aveva in precedenza realizzato Santo Stefano, San Ladislao e la figura di tre metri dell'Arcangelo Michele nella piazza principale di Veszprém.

        

Ha impiegato circa 6 anni Istvàn Madarassy per compiere la sua “Divina Commedia”, leggendo e rielaborando nel crogiuolo della sua mente e della sua anima le parole “alate” di Dante, scolpendo col calore della fiamma e plasmando il rame, perché rimandasse i patimenti e il sofferto cammino dell’Inferno, il riverbero rosso e il desiderio di salvezza del Purgatorio, lo splendore dell’oro e la gloria esultante, corale dei cieli del Paradiso.
Osservando questo percorso creativo, tre sono le chiavi interpretative, tre gli elementi simbolici che caratterizzano tutta la sua Divina Commedia: la luce, il suono, le persone.
I canti infernali sono rappresentati con un fondo scuro, spesso opaco, sul quale risaltano varie sfumature di colore e ombre arse di aloni ossidati. La materia qui prevale sullo spirito, incatena le anime dannate ad una cupa eternità di solitudine. Regna ovunque il silenzio di una speranza soffocata, talvolta interrotto da un grido vuoto, fatto di braccia in alto protese, come nella tavola con la nave di Ulisse nel suo “folle volo”. S’avverte un’inquieta disarmonia, le figure umane, poche e disgiunte, sono spesso in equilibrio precario, le forme sono incomplete, e talvolta parlano solo mani che raccontano d’affanno e paura senza mai pace. Nel Purgatorio il fondo è rosso dell’appassionata brama di Dio e del fervido pentimento, le figure sono rappresentate più numerose e spesso in dialogo tra loro. Il grido bestiale o il silenzio di disperazione sono mutati in comunione e conversazione. Le teste sono spesso rivolte in alto e le composizioni, dove prevalgono questi azzurri cangianti, trasmettono un senso di moto ordinato. Dante e Beatrice sono in più immagini insieme e il legame d’amore è forza che fa ascendere, sospingendo in alto. Finchè, ecco il Paradiso, dal fondo oro che rimanda la luce, dove le anime sembrano danzare e cantare rivolte “in excelsis Deo”. Le tavole s’affollano di cori angelici, d’accordi armoniosi. Nello splendore, s’accendono tutti i colori. La materia del rame è trasfigurata in un tripudio iridato, sfolgorante fino al culmine della visione trinitaria fatta di rosso, blu e oro che si vanno mutando uno nell’altro per significare l’Uno e trino di Padre, Figlio e Spirito Santo. Dopo il cammino della Fede, faticoso nelle tenebre infernali, dopo il fremito della speranza trattenuto ancora dal fardello dei peccati da “purgare”, si giunge al massimo di luce, alla musica dei cori angelici, al perfetto accordo che è Carità, è Dio.
Dante doveva restituire a parole un’apparizione sublime e ineffabile, Madarassy tradurre visivamente, con la materia plasmata e scaldata, le visioni sempre più inesprimibili, spirituali del poeta. Quello che conta e che resta non sono però le immagini concrete, ma l’emozione che restituiscono, il sussurro dell’invisibile che passa da anima a anima.
E con questa emozione entra in noi la Verità. Che è poi tutta in quell’ultima frase del Paradiso dantesco: “l’Amor che move il Sole e l’altre stelle.”

Manuela Bartolotti

Additional Info

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  • Date Martedì, 19 Aprile 2016
Published in Artisti I-Q
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