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Giovedì, 10 Settembre 2020 11:48

Riapertura post-Covid

artedonna nebbie

 Siamo lieti di annunciare che la Chaos Art Gallery riprende la sua attività. Ripartiremo il 19 settembre con la mostra chiusa per Covid in marzo: ARTEDONNA.
Avrà un cambiamento, ovvero al posto di Mauro Toniato ci sarà l’artista Ludmilla Kazinkina.
Prima di quella data c’è però un’altra iniziativa importante che vede protagonista la Chaos Art Gallery.
Giovedì, 10 Settembre 2020 10:01

NEBBIE

Paolo Bazoni, Dario Rossi, Sigfrido Vecchi, Brunivo Buttarelli, Gigi Montali, Luciano Civettini, Renata De Pellegrini, Michele Parisi, Renato Ischia e Willy Verginer

Giovedì, 10 Settembre 2020 09:42

Artedonna

.....Ludmilla Kazinkina........

Lunedì, 03 Febbraio 2020 00:26

"IL SENSO DELL'ORA FELICE"

Sergio RIVIERA, Francesca CASSONI,
Mario BONINI, Marino IOTTI

"Il colore mi possiede. Non ho bisogno di tentare di afferrarlo.
Mi possiede per sempre, lo sento.
Questo è il senso dell'ora felice: io e il colore siamo tutt'uno.
Sono pittore." 
Paul Klee  

La frase di Paul Klee raccoglie tutto il significato delle opere di questa collettiva il cui fil rouge è proprio la forza del colore. L’altro tema che trascorre sottile è la natura, espressa sempre attraverso tinte emozionali, evocative.
Francesca Cassoni è l’unica donna, ma la sua pittura impetuosa, dal segno frenetico e incisivo, è fatta d’intrichi di suoni e di fecondi silenzi, d’un approccio insaziabile alla vita che lei cattura nelle sue fibre, denudandola e lasciandole scoperta l’anima d’ombra e luce. Il suo espressionismo astratto, con continui richiami simbolico-naturalistici (ritorna spesso la piuma nelle sue opere) è prossimo a quello di Marino Iotti, artista che pare trattenere i colori dietro un velo bianco di quiete, ma poi s’insinuano come virgulti nel cemento e risuonano in lunghe eco tra profondità luminose e sortilegi di verde boschivo, di rosso vibrante, di giallo solare. Sono storie ariose, meditative, lievi come versi poetici. Se in Cassoni è soprattutto terra e fuoco, brama di fuga appassionata, qui è piuttosto aria, acqua e sospensione incantata. E tanto spazio dove perdere i pensieri tra l’approdo di un ramo e di un petalo sulle rive della coscienza.
Tutto invece si accende in Mario Bonini con i suoi paesaggi struggenti, ispirati ai tanti reportages fotografici in giro per il pianeta.
Predilige i grandi spazi e le montagne riprese al tramonto, scenari nei quali s’avverte il trasporto, il sentimento romantico di vertigine davanti all’infinito; è la contemplazione del creato e lo stupore del mistero della sublime bellezza. Il colore è la cifra potente che restituisce io spirito di un luogo, l’emozione e lo sgomento. Similmente fa Sergio Riviera con le sue vedute impastate di tinte brillanti alla Nolde e d’amore folle per la vita in tutta la sua magnificenza.
Anche qui troviamo luci calde, crepuscolari a metà tra sogni e ricordi, tra nostalgie e speranze. Quella di Riviera è una dimensione più vicina, padana, ma di prepotente seduzione. Ogni pennellata è un gesto d’amore, ogni colore un palpito. Riviera è un romantico dei più puri in questa sequenza d’artisti che contemplano la natura e l’esprimono nell’abbandono al colore. Persino lo scultore, Marco Papagni, realizza anche opere in creta dipinte. Il tema predominante è la Divina Commedia e vi è una rassegna d’episodi e personaggi significativi resi con forza espressiva, in uno stile ispirato a Rodin e di notevole spessore drammatico. Le figure escono dai versi di Dante con tutta la loro inquietudine e dolorosa presenza. La natura è qui metamorfosi, la colorazione (anche solo ideale) serve ad enfatizzare il significato, a rendere più efficace il messaggio. Ognuno di questi interpreti è dunque posseduto dal colore, più o meno profondamente e consapevolmente.
Ecco dunque il senso di un tempo dilatato in cui si compie il destino dell’artista, dove ci si fonde col gesto e l’emozione, con la vita fino al midollo, dove si è soli davanti all’arcano della natura e dell’uomo, davanti all’immenso, per infine vedere, come ha scritto Blake, “un mondo in un granello di sabbia, un paradiso in un fiore selvatico, tenere l’infinito nel palmo della mano e l’eternità in un’ora”. L’ora felice.

Manuela Bartolotti 

Domenica, 10 Novembre 2019 08:36

"LA RICERCA DELLA LIBERTA'"

Oltre

Ci sono due parole che vengono in mente osservando le opere di Mary Quarantelli, due parole che sono legate e vitali: ricerca e libertà. Alcuni suoi lavori indicano addirittura nel titolo questa ricerca della libertà, della luce, d’un varco da oltrepassare, di una cortina da superare, uno spazio oltre il quale librarsi e liberarsi. Ricerca per lei non è solo una condizione esistenziale, ma è anche la sperimentazione instancabile di tecniche, mezzi espressivi diversi, dallo smalto all’acrilico, all’intervento sulla foto, al collage di materiali vari, su supporti di ogni tipo. Liberamente, senza porsi vincoli di carattere estetico o freni di verosimiglianza. Perché quello che conta è il percorso che da “dentro, in fondo” si va a muovere sulla superficie, talvolta graffiandola, infrangendone la compattezza, oppure s’anima sulla carta che s’accartoccia, si piega in onde espressive e si lacera schiudendo così altre direzioni dello spirito e della mente. I paesaggi si risolvono in essenziali vibrazioni cromatiche, suggestioni atmosferiche di tinte dove linee verticali proiettano il tracciato del desiderio e delle emozioni, come corde che vibrano i riflessi del mondo, apparenze che rimandano alle profondità. Persino le ombre, i rilievi più scuri, hanno increspature luminose, lasciano sfuggire baluginii d’infinito: impronte divine sul mondo che lei sa intercettare grazie alla fede e all’amore per ogni minima cosa.
E’ difficile trovare precisi riferimenti pittorici, influenze chiare e riconoscibili, forse solo affinità con artisti che hanno lo stesso legame quasi simbiotico con l’esistenza e la natura, che vanno indagando le origini e le evoluzioni della vita, con pochi gesti calibrati per spazi fecondi di luce, moti ascensionali, crepitanti apparizioni. S’avverte qualcosa di Goliardo Padova nelle combinazioni cromatiche, nell’insistito vitalismo, mentre le organizzazioni spaziali con sovrapposizioni di materiali rimandano a Burri. Tuttavia la sua personalità artistica, di autodidatta sensibilissima educata all’applicazione e alla coordinazione armonica dei colori dall’amico e maestro Rino Sgavetta, emerge in un equilibrio formale raffinatissimo. Nulla è mai di troppo; i richiami calibrati tra le tinte e la distribuzione delle linee e degli spazi sono coordinate per la mappa dell’interiorità, elaborano messaggi intensi e precisi, evocano con forza, senza incertezze o ambiguità. Come nella vita, anche nel segno più concitato, nella macchia imprevista, nel dettaglio quasi impercettibile, nulla è a caso. Tutto ha un senso in questa inesauribile ricerca della libertà. E della sua luce. Oltre.

Manuela Bartolotti

Mary Quarantelli è nata a Fidenza (Pr) il 23 gennaio 1954 e ancora a Fidenza vive e lavora. Ha cominciato a dipingere nel 1981 da autodidatta osservando gli artisti contemporanei e dopo aver conosciuto il concittadino Rino Sgavetta di cui comincia a frequentare lo studio. Con lui intraprende un primo approccio alla pittura “impressionista”. Inizia a lavorare con olio e spatola su tela, su tavola e altri supporti. Negli anni ’90 si svincola dal figurativo, lasciandosi sedurre dalle ricerche di correnti pittoriche d’avanguardia e sperimentando sempre nuove tecniche, materiali, in continua evoluzione esteriore e interiore. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali, in Italia (a Roma è stata insignita del Premio Leonardo) e all’estero (Londra, Nizza), l’ultima delle quali a Bruxelles nel 2016.
Hanno scritto di lei Francesco Ruinetti, Danilo Bianchi ed è stata pubblicata recentemente nel Catalogo dell’Arte Moderna (Gli artisti italiani dal primo Novecento a oggi) edito da Giorgio Mondadori, 2017, n. 53.

Domenica, 02 Febbraio 2020 23:11

Rino SGAVETTA

Aceri
Aceri
Scavi a Pompei
Scavi a Pompei
Materia
Materia
  Valore3

RINO SGAVETTA

Domenica, 02 Febbraio 2020 23:09

"LEGNA DAL POZZO"

Giuseppe PREVITALI

Giovedì, 23 Gennaio 2020 19:04

"LES ENFANTS DU PARADIS"

Max HUGES, Massimo MORETTI, Ester Maria NEGRETTI, Roberto TALIGNANI

Giovedì, 23 Gennaio 2020 15:14

Noemi Bolzi

NELLALBA IL SILENZIO 2020 tecnica mista cm 84x112

NELL'ALBA IL SILENZIO (2020 tecnica mista, cm 84x112)

 
MI AFFACCIO SUL FUTURO 2020 tecnica mista cm 70x70

MI AFFACCIO SUL FUTURO (2020 tecnica mista, cm 70x70)

 

L'ORO DI BEBE (2012 tecnica mista, cm 40x40)

 
  Valore3

NOEMI BOLZI

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